10 domande idiote a Donato Begotti - Accordo.it - Dicembre 2003

Intervista di Glen


Glen: DONATO BEGOTTI milanese, guitar hero italiano, insegnante di chitarra sborona al C.P.M., scrivi su Guitar Club, chitarrista-atleta sul palco, "ventriloquo"... anzi "chitarriquolo", dimostratore delle marche più prestigiose, webmaster di un sito di didattica chitarristica ( www.donatobegotti.com ) tra i più seguiti d'Italia , hai scritto due libri andati a ruba, quindi pure uomo di successo, che minchia vuoi di più dalla vita? Un tucano?
Donato: Minchia, che bell’intro! Ma quanto sei bravo tu? Vado per ordine, sai, sono un po' “s-Begotti-to”. Dunque, la domanda era cosa voglio dalla vita ora? La risposta è: Un Begottino o una Begottina!Poi, permettimes una precisation amigo, riguardo all’ “uomo di successo”. Gracias, ma tu es tropo bonitos! L’unico tipo di successo che sento “sulla pelle” per ora, è che "vivo facendo ciò che amo." E questa è una grazia del Cielo!

Glen: A parte quello che succede nelle tue mutande, cosa pensi di mattina appena sveglio?
Donato: Il punto è che, ciò che succede nelle mie mutande alla mattina, mi preoccupa così tanto che non riesco a pensare ad altro!

Glen: Sei superstizioso?
Donato: Lo ero, ora "facendo le corna" non lo sono più! Scherzi a parte, non 
lo sono più.

Glen: Ti porti amuleti o fai riti particolari prima di un concerto o 
un'esibizione?
Donato: Di solito, prima degli eventi particolarmente importanti, prego. 
Questo mi da serenità. Tecnicamente invece, mi scaldo sempre prima di suonare. Questo mi da la carica! Frasi strane? Una cifra! Le frasi storiche pronunciate con le band con cui ho suonato sono tante, la maggior parte 
sono senza senso compiuto, quindi sarà difficile leggerle o comprenderle. Anyway, eccole:
… Uno, due, tre: heavy metal scutulè! E unu poco in gula atte' fratello!
     Come dicono gli Squallor in quell'ellepì che non conosco
     (questa proprio non ha senso)
… Auonne la Picciona! Culatta scette spara! Corpo de missu'! A sa ciule'
     sta: MARTINA! (quest'ultima pronunciata in coro con gli altri).
… Sigh l'anna. Se la-la panna: MARIANNA! (anche questa in coro)
… Auonna macere a stinna rop? Alivi orange bum! Supar!
… Vercingentorige, torige torige, Minge!
… Do you liklken frost somelike a chicken beast? Or you prefer to trist?
… Energia! (guardandosi negli occhi e stringendosi le mani con altri
     elementi della band)

Glen: Il mio incubo più ricorrente è quello che mi scappi la cacca durante il concerto più importante della mia vita, ti è mai capitata una situazione del genere?
Donato: Non a me, ma ad un bassista che suonava con me. Eravamo a suonare ad una festa della birra. Stava malissimo. Aveva attacchi continui ed 
ha resistito addirittura per un'ora sul palco! Poi, all'improvviso, ha fermato il concerto. Stop, fermi tutti! Non ce la faccio più! E¹ scappato via di corsa con 
le mani sulla pancia. Così, di fronte a tutti! Arrivato alla Toilette, dopo aver dribblato un centinaio di persone meravigliate - ha trovato il cesso chiuso a chiave. No way in! Quindi torna indietro. E¹ sempre più sofferente! Ci ripassa davanti, attraversa il palco, scende dalla parte opposta e si nasconde dietro il camioncino della band! “Eccolo che sbriga le pratiche necessarie, ha 
terminato!”. Torna sul palco, riprendiamo a suonare! Il pubblico ormai in completo silenzio, attonito ed incredulo! Ora due dettagli “di poca 
importanza”.
1 - Sai dove si svolgeva quella festa della birra? In un oratorio: presente a 
tutta la scena il Parroco ed altri Preti.
2 - Pensi che in tutto questo trambusto si sia ricordato di un dettagliuzzo tipo: 
la carta igienica
Quello che ancora oggi mi chiedo è: Ma come ha fatto a risolvere la 
questione, visto che dopo, di fronte a tutti è risalito sul palco ed ha ripreso a suonare? Heavy Metal!

Robe imbarazzanti capitate a me? Una CIFRA, stai pronto!
La più storica: Ero un giovanissimo metallaro. Suonavo in un teatro (i teatri hanno il palco più in discesa di un palco normale. Questo per aumentare la prospettiva e la visibilità del fondocampo). Al tempo, calzavo stivali con 
tacchi altissimi: 8 - 10 centimetri. Parte il primo brano... corro per fare il figo 
e, siccome il palco era leggermente in discesa: Boom!!! Scivolo, pianto un 
volo per terra alla Fantozzi, e finisco con le gambe all'aria. Mentre sono a 
terra nell’imbarazzo, la band continua a suonare. Penso: Mamma mia che vergogna! Ed ora cosa faccio? Mi viene un'idea grandiosa: continuare a 
suonare per terra! Rimango per terra, per altre 2 canzoni intere e mi sbatto 
come un caimano! Sai cosa è accaduto? E’ accaduto che alla fine del 
concerto la gente mi avvicinava dicendomi: "Minchia, che figata che hai fatto all'inizio del concerto! Bellissima l’idea di buttarsi per terra! Ma come hai 
fatto?" In poche parole, non se ne era accorto nessuno! Da lì ho imparato la prima legge dello spettacolo: qualunque cosa ti succeda vai avanti! Le probabilità che il pubblico si accorga dell’accaduto è molto minore di ciò 
pensi.

La più strana: Una volta uno spettatore leggermente alticcio, sale sul palco nell'intermezzo tra una canzone ed un'altra. Estrae dalla tasca 50.000 lire e 
me le infila (tipo lap dance) tra il petto e la cannottierina. Si impossessa del 
mio microfono e, di fronte al pubblico, mi richiede sbiascicando e prepotente "Dai suona un brano di ......". Mi sono girate le balle incredibilmente, ma stranamente ho mantenuto la calma. Il pubblico stesso, ha risolto la situazione!

La più sexi: Una signora alticcia, durante un concerto, si è tolta camicia e reggiseno. A petto nudo ballava e si metteva a toccare "il pacco" a chiunque 
di noi della band, si avvicinasse al bordo palco. Abbiamo pensato: facciamo 
del bene!

La più dolorosa: Una volta ho suonato in una casa occupata. Era un luogo autogestito dai punk. Mentre suonavo e cantavo un brano dei Motorhead, ragazzi si divertivano pogando. Tutto ok, se nonché, il pogare si è 
trasformato in “lanciare i punk”. Si proprio lanciare i corpi di coloro che si facevano lanciare. Infatti mi hanno lanciato un ragazzo, sul palco. 
Esattamente contro l’asta del mio microfono. Stavo cantando, ed il microfono 
mi ha fracassato il labbro! Esperienza tridimensionale ma, stoico, non ho smesso di cantare! Sono metallaro purosangue! Blood on the microphone 
con Motorhead di sottofondo! Che vuoi di più?
La più “anti Rocchettara”: Suonavo liscio. Il capo orchestra dopo tutte le mazurche, walzer e polche, annuncia il prossimo brano: "Ed ora signore e signori: La Mia Banda Suona IL Rock!". Dal fianco sinistro del palco un urlo provenente da un uomo piccolo e con due baffoni da sparviero: "Noooo u' 
roc noooo!"

La più ridicola e frequente: non hai idea di quanti concerti ho finito con i pantaloni “sgarrati”. A me piacciono I pantaloni stretti. Aggiungi che non 
riesco a suonare senza ballare. Se non mi muovo mentre suono non ho tiro, suono male. Capita spesso che, dopo un passo azzardato, mi chino inavvertitamente e "trac!". Lo strappo nel retro. Sono quelli i momenti difficili della vita! Devi terminare lo spettacolo senza più dare le spalle al pubblico 
(che comunque se ne è già accorto)! Very metal!

La più "per fortuna che è finita così": Una volta, mentre suoniamo, in 
lontananza ti intravedo una rissa. Fermiamo lo spettacolo ed avvertiamo il pubblico interessato: "Se non la smettete di menarvi, noi non andiamo 
avanti!". Tutto ok, la rissa, appena iniziata, si placa e la pace torna a regnare. Dopo il concerto chiedo informazioni. Sai chi l'aveva fatta partire quella 



rissa? Sai chi si stava menando con un'intera tavolata di uomini? Mia moglie! Quanto mi fa' incazzare quella donna! Ha talento nel farmi incazzare! Pensa 
che quando l’ho conosciuta era così metallara che per vederla in faccia dovevo spostare tutte le borchie!

La più pericolosa: Un sabotaggio. A motivo di vendette trasversali tra 
discoteche (scoperte dopo l'accaduto), alla presa elettrica della mia strumentazione era stato fatto un cavallotto per mandarla in corto. Bene, 
cioè, male! Sono lì che sto suonando e mi volto verso il tastierista (accanto a 
me sul palco) e gli dico: "Che figata, guarda, hanno anche il fumo!". Non era 
il fumo di scena, era il fumo del mio amplificatore. Un attimo dopo è saltato in corto tra le fiammate! Meno male che non ero collegato tramite cavetto, ma utilizzavo il trasmettitore! Lì per li... non ci ho fatto caso. Abbiamo semplicemente smesso di suonare e ... pace! Dopo qualche minuto, in camerino, quando ho ripensato all'accaduto, sono andato in paranoia per un buon quarto d'ora! Mi è andata bene!

Glen: Sei costretto a passare 3 mesi in un'isola deserta e puoi portarti solo 
uno di questi set: 1) Il tuo setap completo (tipo chitarra+ampli+effetti) 2) La Pleistescion (ti concedo pure la tivvù, valà) 3) Charlize Theron e Angelina 
Giolì con 92 scatole di preservativi
Donato: Tu, caro Glen, per fare una domanda del genere, sei “cattivo to the top!”.Quindi meriti questo,sai che faccio? Rinuncio al viaggio e ci mando Te 
& Mandingo. E dopo due giorni vi spedisco le 92 scatole! Non soddisfatto, e siccome sono bastardo dentro, al termine dei tre mesi sull’isola,ve ne regalo un’altro di bonus. Ma non vi invio più scatole! Voglio vedere se quando torni, 
fai ancora ste domande del cacchio!

Glen: Speravo in questa tua risposta, la Teròn e la Giolì me le tengo io, 
prrrrr! ;-))). Vabbè, passiamo a cose serie. Nel rock un tempo esisteva il 
sesso, la droga e il rocchenroll. Cosa è cambiato negli ultimi anni secondo 
te?
Donato: Che i rocchettari sono diventati i più regolari di tutti! Dove andremo 
a finire di questo passo?

Glen: Ti piace avere un rapporto diretto con i tuoi estimatori. Tanta 
disponibilità a volte sconcerta, invece io ammiro tanta trasparenza, 
soprattutto in certa biancheria intima. Scherzi a parte, qual'è la domanda che 
ti viene rivolta più spesso da coloro che ti scrivono in e-mail?
Donato: In genere mi vengono richiesti dei suggerimenti. Sia per migliorarsi 
a suonare la chitarra, che per gestire al meglio la propria strumentazione. Riguardo la mia disponibilità. Credo che sia una conseguenza del fatto di 
essere "un chiacchierone nato": aggiungo, con una grande propensione all'ascolto! Adoro ascoltare la gente, la loro storia, il loro mestiere, le loro 
idee: qualsiasi cosa. In genere non faccio distinzioni sociali, di razza, lingua 
ecc. Tutti hanno una storia interessante da raccontare e da tutti imparo. 
Questo è il mio atteggiamento. Non hai idee di quante persone conosco in vacanza, che so, durante una gita. Ci raccontiamo di tutto per tre, quattro 
ore, come fratelli, per poi salutarsi per il resto della vita. Ecco perché sembro/sono disponibile. Credo che sia perché mi interessa sul serio. O 
forse perché mi serve!
Anyway, quando contribuisci, cresci! Il primo a guadagnarci sei tu stesso!


Glen: A volte mi è capitato di sentire il seguente scambio di battute: "Cosa 
fai nella vita?" "Suono la chitarra" "No dai... seriamente, cosa fai nella vita?" 
"Eh, tellò detto, suono la chitarra!" "No, non hai capito, intendo di lavoro, 
cosa fai?" Commenti?
Donato: Ti dico cosa rispondo io. Alla domanda "Cosa fai nella vita?" 
Rispondo nel modo più veritiero possibile, cioè dico: "Per ora... faccio il chitarrista!"
Sembra che, pronunciando prima la frase "Per ora", la risposta "No dai seriamente, cosa fai nella vita?" replicata dall'interlocutore, non venga più pronunciata. Anzi, generalmente viene sostituita da un curioso e piacente 
"Ma dai! Che bello!" oppure "Davvero?". Provare per credere!

Glen: Tempo fa su IAMSC abbiamo fatto un sondaggio ed è venuto fuori che 
il chitarrista medio si ciba principalmente di banane, nutella e birra. Tu segui 
una particolare dieta alimentare?
Donato: Sono un maialino... ma costantemente a dieta. Sono più goloso di Scubidù per i biscotti, più di Poldo per i panini. Soffro come un bastardo! 
Tu... tu sai cosa farei per un cremoso Tiramisù! Si caro Glen, mi riferisco 
proprio a quel tiramisù che tu, "ass-hole che non sei altro", ordini sempre quando andiamo fuori a cena!

Glen: Cosa vorresti trovare sotto l'albero questo Natale (a parte la pace che 
ci auguriamo tutti)?
Donato: Giusta precisazione Glen! A parte la PACE, ecco cos'altro vorrei trovare sotto l'albero di Natale:
Uno studio di registrazione. La regia la voglio gialla, la sala di ripresa 
arancione. La moquette, le porte e le visive invece le desidero blu. Come sistema di registrazione, vorrei che fosse attrezzato della migliore tecnologia disponibile: PROTOOLS HD Accel. Come mixer desidero il controller motorizzato PROCONTROL sempre della Digidesign. Se Babbo Natale me 
lo consegna ora, tra cablaggi e prove di registrazione varie, per Marzo 
potrebbe essere operativo. Ora scrivo la letterina. Vediamo se mi ascolta! Tu pensa al nome Glen!.